Interviste sul futuro della rete e della piccola impresa

 

Commenti dei lettori sull'intervista a Roberto Venturini

Le domande dei lettori a Roberto Venturini

 

COMMENTI

Nome: Manlio Castronuovo eMail: m.castronuovo@partner.it
Commento:  Come di consueto desidero ringraziare il nostro ospite per aver accettato il nostro invito a parlare di PMI. Nella sua email di risposta alle mie domande si scusava per essere stato un po' lungo....
Ho ricevuto tanti messaggi di approvazione e di gradimento delle parole di Roberto Venturini: mi sono permesso di definire questa bella e completa intervista una "Piccola guida per la piccola impresa che vuole competere in Internet" e possa risultare la vera illuminazione ZEN per tutti quegli imprenditori che ancora faticano a comprendere come la rete possa essere un elemento di sviluppo dei rispettivi business. E so quanto lo ZEN sia caro al nostro amico Venturini....
Nome: Antonio Colì eMail: antonio.coli@coliweb.com

Commento: Leggendo l'intervista mi rendo conto di essere sulla strada giusta nella costruzione del mio business tramite internet, questo anche attraverso la scelta di collaboratori validi (cosa che lo stesso Venturini suggerisce) e che, sicuramente, non rientrano fra quelli che mettono volantini nelle cassette delle lettere.

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DOMANDE

Nome: Antonio Colì eMail: antonio.coli@coliweb.com
Leggendo l'intervista, molto interessante ed illuminante, mi sono reso conto di un aspetto del marketing che, forse, viene spesso trascurato anche da grosse aziende: mi riferisco agli inconvenienti.

In un punto dell'intervista si accenna alle compagnie aeree: la quasi totalità delle aziende si preoccupa di attuare strategie di mkt allo scopo di aumentare il fatturato, di posizionarsi meglio sul mercato, ecc. Vorrei chiedere a Roberto Venturini quante di esse (e alludo anche alle grosse realta') "conservano nel cassetto" strategie di emergenza nel caso in cui succeda un evento più o meno dannoso?

 

Risposta di Roberto Venturini: 

Per quello che ho visto in questi anni, ritengo che praticamente tutte le multinazionali/grandi aziende (specialmente se lavorano in settori rischiosi come il trasporto aereo, la chimica, il farmaceutico) abbiano nella cassaforte dei piani di emergenza (contingency plan) pronti ad essere messi in opera in caso un evento negativo temuto si materializzi.

Lavorare su questi piani prima dell'evento e' forse la fase più importante di una attività di Crisis Management

Ovviamente vale la pena di fare questo sforzo/investimento in vista di eventi fortemente traumatici (fuga di sostanze tossiche dallo stabilimento, attentati alla salubrità dei propri prodotti etc). 

Va in sostanza sempre valutato il rapporto costo/riduzione del danno

 

Nome: Piero Lobina eMail: p.lobina@fullcom.it
Ho trovato l'intervista molto interessante. Ritengo che la tematica relativa alle strategie di mercato, espressa dal sign. Venturini, riassuma in se le problematiche a cui le aziende, giorno dopo giorno, devono fare riferimento nel districarsi nell'ambito della giungla informatica.

Alludo alla necessità di definire il proprio Target di riferimento, fare un censimento dei servizi di cui il target medesimo necessita, definire le metodologie di intervento per fronteggiare i bisogni dei propri clienti.

In merito alle azioni per entrare in contatto diretto con i propri clienti ritengo si dovrebbe fare una approfondita riflessione.

Per esempio, come giustamente sostiene il sign. Venturini la linea di demarcazione tra l'e-mail Marketing e lo Spamming è molto labile e questo rappresenta un grosso ostacolo all'utilizzo ottimale di uno strumento così diretto quale è, per l'appunto, la posta elettronica.

Mi rivolgo al sign. Venturini, nella speranza che possa darmi delle dritte in merito alla definizione degli strumenti e degli obiettivi cui una azienda che si trova ad operare nell'ambito della New Economy deve fare riferimento. Nello specifico, vorrei avere delle informazioni:

  • in merito ai software più utili per monitorare il movimento dei propri clienti nel cybersazio e per monitorare le proprie esigenze in modo da rendere ottimale l'incontro tra domanda e offerta dei propri servizi; 
  • sugli strumenti per attuare il Web Marketing; 
  • sulle metodologie per definire gli obiettivi a breve e a lungo termine del Web Markeyong;
  • sui modi attraverso i quali si possono analizzare le imprese al fine di realizzare una possibile Partnership.

Tengo a sottolineare il fatto che trovo molto interessante e utile l'approccio di questo sito Web.

Distinti Saluti

 

Risposta di Roberto Venturini: 

Devo specificare che, dal io punto di osservazione sono assolutamente neutro rispetto alle tecnologie - possiamo dire che sostanzialmente non mi interessa cosa venga usato purchè faccia quello che voglio fare e lo faccia in maniera efficace ed efficiente. 
Non parlerei quindi di Jungla informatica ma semmai di jungla del marketing/communication.

Detto questo ribadisco che i software non possono aiutare l'utente a fare cose che l'utente stesso non sa fare. Mi aiutano a fare meglio cose che già so come fare; per il fatto che uso word non vuol dire che posso diventare un grande scrittore, usando Photoshop non divento un artista.

Monitorare i propri utenti: possiamo vedere un paio di casi.

a) monitorare il traffico sul sito, con strumenti quali web trends, che producono grafici interessanti che bisogna però saper leggere, avendo in testa l'idea e la conoscenza di cosa possono voler dire certi dati

b) monitorare l'utenza in termini di CRM: qui entrano in gioco strumenti di data Mining, e-crm e quant'altro. Parliamo di investimenti di centinaia di milioni se non di miliardi e, come insegna la storia recente, è facilissimo spendere cifre a 9 zeri per acquistare Broadvision e poi lasciarlo inutilizzato perchè non si è in grado di costruire i modelli decisionali/previsionistici sulla cui base farlo lavorare.

Gli strumenti per attuare il Web marketing sono: 
- una visione strategica chiara 
- persone competenti 
- un po' di ispirazione 
- metodo e olio di gomito

Sulle metodologie per definire gli obiettivi: il tema è vastissimo e attiene più a tematiche "aziendalistiche" che di web marketing specifiche. 
Per iniziare consiglio di documentarsi su testi tradizionali di management by objective e/o programmazione aziendale

Analisi partnership. 
Anche qui è complicata. Banalizzando possiamo dire che, una volta stabilito cosa vogliamo fare e chi ci servirebbe avere a fianco, possiamo andare ad esplorare il mercato in cerca di candidati. La valutazione si fa in base a elementi qualitativi (feeling, informazioni da conoscenti/consulenti, conoscenza diretta delle persone in quell'azienda...) e quantitativi (ad es. analisi di bilancio, di mercato/quote, di politiche di investimenti, assetti societari etc)

Ovviamente poi si deve passare a fasi di negoziazione dove si deve valutare il risultato atteso della partnership e le proposte della controparte in base a criteri che, alla fin fine, sono sempre (direttamente o indirettamente) economici, di convenienza

 

Nome: Riccardo Morici eMail: morix52@hotmail.com
Sono uno studente della facoltà di Economia di Pisa e sto svolgendo una  tesi sul marketing in internet e sui modi di distribuzione dei prodotti> on-line.

 Mi piacerebbe sapere, secondo lei, quali potrebbero essere gli elementi del "new marketing" sui quali soffermare maggiormente l'attenzione.

 

Risposta di Roberto Venturini: 

Direi che gli elementi del new marketing cui porre più attenzione sono quelli del marketing tradizionale - essere cioè sicuri di conoscere abbastanza bene il marketing per poter fare le "cose di base" in maniera corretta.

Fatto questo si deve porre attenzione a:

1) il fatto che molti dei nuovi media sono on demand, l'intrusività tipica dei mezzi tradizionali di comunicazione non è possibile o non è accettata

2) il nuovo marketing permette di fare non solo comunicazione ma anche marketing e product development one to one - il punto però è che non funziona l'approccio classico "faccio quello che so fare e poi trovo maniere personalizzate per rifilarlo agli utenti". Il cliente diviene sempre più una parte fondamentale del management che guida cosa e come fanno le aziende

3) Internet ha ancora moltissimo da dire sul Business Process Re-engeneering, ovvero sulla "efficientizzazione" del modo in cui le aziende lavorano "internamente"

4) Internet apre un canale di comunicazione interattivo con la clientela e i prospect - quindi genera aspettative nuove e molto più alte nell'utenza rispetto ad una relazione con l'azienda. Prima di internet se volevo sapere qualcosa di un tv sony andavo da un negoziante per farmi spiegare... e se mi deludeva andavo da un altro negoziante, sempre per avere informazioni su un prodotto Sony.

Oggi, invece, tendo ad andare su Internet... e se l'azienda mi risponde male, passo dal sito di sony a quello di Philips...

E poi, ovviamente, mille altre cose

 

 

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